giovedì 30 aprile 2015

Italia: ultimo atto?


Italia: irrorazione NATO di nanoparticolato cancerogeno, teratogeno, mutageno



 di Gianni Lannes


C’era una volta il paese più bello del mondo. Aveva la forma di uno stivale, compreso lo sperone nel cuore d’Europa, e le sue meravigliose isole, dalla Sicilia alla Sardegna. Da giardino del vecchio continente a tombino dell'occidente: si abbattono "legalmente" gli alberi, si bruciano impunemente i boschi, si seppelliscono le coste sotto valanghe di cemento, si massacra senza sosta il paesaggio, si colmano di rifiuti pericolosi gli anfratti della terra, si affondano in mare scorie chimiche e nucleari.

Non si può smentire che vige da noi, grazie all'arretratezza culturale, un modello di regresso, definito impropriamente "sviluppo", imposto da un’accozzaglia di politicanti che non ha esitato a istituzionalizzare il reato permanente contro l’ambiente e i cittadini, anteponendo interessi privati ai collettivi. Infatti, le leggi proteggono la speculazione. 

Altro che bandierine blu, comprate con denaro pubblico un tanto all'etto. Tutto il mar nostro è in agonia, molti fiumi, laghi e torrenti sono ormai irrecuperabili, mentre le falde acquifere risultano inquinate. Sui litorali si accumula da decenni, ormai, più schiuma chimica vomitata ininterrottamente dalle cloache urbane, nonché scarti di petrolio che sabbia. 

Il processo di avvelenamento dell’aria, non è più soltanto affidato alle industrie, alle centrali nucleari e agli scarichi automobilistici, ma prevalentemente agli aerei irroratori della Nato che notte e giorno nebulizzano nell’aria dei centri abitati nanoparticolato cancerogeno, teratogeno e mutageno.
Il livello di contaminazione dell’acqua e del suolo avanza inesorabile sostenuto, incoraggiato e protetto da chi comanda per conto delle multinazionali straniere. Sia chiaro: la nocività ambientale è una nuova strategia del sistema di dominio imperante.

Eppure c’è ancora chi crede che la tecnologia, questa tecnologia asservita all’unico scopo del massimo profitto, sia simbolo di progresso civile. C’è ancora chi ritiene di affidare agli “esperti” la fissazione dei limiti di sicurezza, delegando così ai padroni di queste tecnologia infernale un giudizio che loro non compete. Ecologia e tecnologia, anzi tecnocrazia: il nostro dramma è non controllare un’espansione infinita in un mondo finito. L’inquinamento morale è la causa prima di deterioramento dei rapporti e dei valori umani.

E’ la società che non conosce altro valore che il profitto e vuole lo sfruttamento immediato ed esaustivo di tutte le sue risorse. Come ad esempio ha pontificato anche di recente un certo Romano Prodi (già dipendente di Goldman Sachs), a proposito dello sfruttamento petrolifero in Basilicata. Prodi ha ripetuto “pompate più oro nero”. La Lucania sta per stramazzare: nelle acque sorgive, un tempo preziosa risorsa che ha dissetato anche la Puglia, ormai sgorgano scarti di idrocarburi radioattivi. Per esempio: date un’occhiata ai dati sull’inquinamento contenuto nell’acqua tossica del Pertusillo. Questa tendenza predominante sul buonsenso sarà anche nella logica del finto progresso, ma non in quella della civiltà.

Oggi, una generazione ben addomesticata dai consumi, che potenzialmente avrebbe enormi possibilità di crescita e di benessere si avvia, invece, verso l’autodistruzione sempre più accelerata.

Forse, la vera ragione del male va ricercata in noi stessi, nella nostra incapacità di autocontrollo e autodisciplina, nella mancanza di rispetto per quei valori ambientali e naturali su cui si misura la civiltà di un popolo.  

Siamo ormai abituati a pensare che la dignità è costituita, anzi si confonde con una sempre maggiore quantità di oggetti da comperare con una maggiore quantità di denaro. Sopravviviamo tutti come in una sorta di tensione nevrotizzante continua che ci rende aridi e irascibili, egoisti e astiosi.

L’ecologia è ormai strumentalizzata per i più indegni interessi di parte e commerciali: la bandiera di conservazione della natura è diventata oggetto di mercificazione.
Non vediamo che vengono assegnati i premi per l’ecologia ai grandi inquinatori di Gaia, dai produttori di energia elettrica i cui camini scaricano centinaia di tonnellate al giorno di acidi sulla testa di italiane e italiani, ai grandi fabbricanti di carburanti, di automobili, di materie plastiche, ossia a coloro che contribuiscono ai più grossi problemi di deterioramento ambientale?

Non abbiamo sentito dichiararsi amanti e protettori di madre natura i cacciatori che uccidono senza ritegno l’oggetto del loro amore?

La parola ecologia non rimbomba forse nella bocca corrotta di politicanti che fanno leggi pessime. E che dire della strumentalizzazione  che dell’ecologia hanno fatto e continuano a fare le società petrolifere: Shell, Total, Eni e così via? E’ una strumentalizzazione che vuole continuare a illudere, senza ombra di saggezza, adoperata come droga che ha la pretesa di fare la vita più bella. Ma ormai le patologie tumorali, le malattie incombenti e la scarsità di risorse non sono più facili da nascondere o da mistificare nelle loro conseguenze, ormai chiare e visibili a chiunque tenga gli occhi aperti.

La prima rivoluzione è interiore. Il cambiamento parte dentro ognuno di noi, e non può essere più rimandato alle calende greche, altrimenti sarà la fine come genere umano. Punto e basta!

fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

l'intera pianura padana trasformata in una camera a gas!



Una cosa e' certa,se nei prossimi anni gli studi epidemiologici diranno che in questa regione i tumori le malattie neurodegenerative ed altre patologie legate all'avvelenamento da alluminio e bario saranno in aumento esponenziale non dite che non vi avevano avvertiti...



Una nube misteriosa copre la Pianura Padana a diramare l’allerta è stata niente di meno che la NASA l’ente spaziale Statunitense.


Un satellite della Nasa ha infatti immortalato una vasta nube che si estende sull’intero territorio della Pianura Padana. La Nasa ha spiegato che si tratta di una pericolosissima cappa costituita da nano particelle di solfato, nitrato di ammonio e metallo, tutti agenti fortemente rischiosi per la salute dell’uomo.

Le nano particelle sono di dimensioni tali da non poter essere visibili all’occhio umano ma con un conseguenze molto preoccupanti per la salute.

http://www.itnnews.it/nube-misteriosa-sulla-pianura-padana-la-nasa-lancia-l-allarme/


Peccato che l'ente spaziale statunitense abbia dimenticato di dire che quella nube tossica non e' altro che il prodotto della guerra ambientale in atto da piu' decenni sul territorio italiano...
Le polveri sottili sono uno dei prodotti della guerra climatica



Come molti dei nostri lettori ben sapranno, l'analizzatore di polveri sottili Art. Arw-9880 ci è regolarmente stato recapitato nel pomeriggio del giorno 8 gennaio 2013 (Qui la scheda tecnica del prodotto).
Da quel momento abbiamo iniziato a raccogliere dati inerenti alla presenza di inquinanti atmosferici in nanoparticolato da PM 10 in giù, sino a comprendere e valutare il quantitativo di PM2 ed inferiori, direttamente imputabili alla combustione di carburanti ed additivi ad elevate temperature.
Lo studio è orientato ad un'indagine statistica basata sulla correlazione tra attività di aerosol clandestine, nebbie di ricaduta e variazione dei valori di inquinamento da nanoparticelle.
Sarà quindi possibile dimostrare che i dati forniti dalle A.R.P.A. sono per lo meno lacunosi e parziali. Saranno dunque questi enti a dover spiegare i reali motivi in ordine all'incompletezza delle informazioni diramate e saranno i meteorologi a dover giustificare la reale genesi delle nebbie di ricaduta, spacciate per nebbie da umidità.
L’esposizione ad elevate concentrazioni di PM, le cosiddette polveri sottili, è un fattore di rischio per l’insorgenza o riacutizzazione di malattie respiratorie e cardiovascolari. Gli effetti prodotti ed i meccanismi di azione dipendono dalla dimensione nonché dalla composizione chimica e microbiologica del particolato che si respira. Infatti il particolato estivo, ricco di batteri che contengono endotossine, provoca la riacutizzazione di patologie respiratorie di tipo infiammatorio, mentre quello invernale, ricco di particelle ultrafini (sotto il PM10 n.d.r.), che sfuggono ai processi di difesa, produce modificazioni nel controllo dei meccanismi cellulari, più evidenti sul lungo periodo per esposizione cronica. [ Scheda Ricerca "Tosca" con tutti i dati ].

Le polveri sottili sono particelle solide o liquide di dimensioni abbastanza piccole così da rimanere sospese nell'aria e venire quindi inalate con il respiro. Si classificano in base al diametro: se è maggiore di 30 micron le particelle sono meno dannose, perché cadono a terra (sono pesanti), mentre quelle più piccole possono rimanere sospese nell'aria per giorni e anche per settimane. Le polveri sottili sono nell'aria che respiriamo, arrivano al nostro organismo principalmente attraverso le vie respiratorie causando anche riniti ricorrenti, sinusiti, bronchiti, asma...
I metalli pesanti sono metalli con una densità elevata, si dividono in due tipi: quelli tossici all'organismo anche in quantità piccolissime come il piombo ed il mercurio e metalli pesanti che, per essere dannosi, devono avere concentrazioni più elevate, come alluminio, rame, cromo, bario, manganese etc. Comunque tutti i metalli sono estremamente tossici.
Quali danni sul nostro organismo? Ad essere colpiti in primis sono l'apparato respiratorio (si depositano sui bronchi), l'apparato digerente (appesantiscono il lavoro del fegato, stomaco ed intestino), l'apparato cardiocircolatorio (entrano nel sangue e nella circolazione con un sovraccarico del cuore che deve pompare in più un carico di metallo), inoltre danneggiano il sistema nervoso (la tipica intossicazione da metallo pesante provoca irritabilità, depressione, insonnia, amnesia, cefalea etc. e, a lungo termine, Alzheimer, Parkinson, SLA ed altre malattie neurologiche, ma anche linfomi e mielomi nonché tumore al polmone). Purtroppo i bambini sono quelli più esposti a questi danni.
La famigerata sigla PM 10 sta per "Particulate Matter", ossia "materia particolata" (in piccole particelle). La cifra 10 indica che le particelle hanno un diametro inferiore ai 10 micron (10 millesimi di mm). Si tratta di particelle microscopiche non visibili singolarmente ad occhio nudo, ma che si conclamano nelle classiche nebbie o foschie di ricaduta. Sono minuscoli frammenti di sostanze organiche (fibre animali e vegetali, pollini, batteri, spore) ed inorganiche (metalli pesanti, fibre di amianto, solfati, nitrati, polveri di carbone e di catrame, solfuri etc).
Le particelle sono diffuse nell'aria e per questo si parla di particolato atmosferico o aerodisperso. Il PM2,5 è la frazione più fine del PM10, costituita dalle particelle con diametro uguale o inferiore a 2,5 micron. Il PM 2,5 è il più pericoloso per la salute e l'ambiente: infatti questo particolato è quello che si deposita sugli alveoli ed inoltre può rimanere sospeso nell'atmosfera per giorni. Studi relativi al traffico aereo mostrano come la combustione ad elvatissime temperature del carburante nei jetfan induca la rilevante produzione di nanoparticelle di metalli, comprese tra 2 e 2.5 micron, che rappresentano, oltre ai residui incombusti (biossido di zolfo, monossido di carbonio etc.), anche le scorie dovute all'usura progressiva degli apparati di propulsione.
È un dato acclarato che i velivoli impegnati nelle diuturne attività di geoingegneria clandestina operano a quote molto basse. Da qui il ripetuto aumento di nanoparticolato nelle ore posteriori al tramonto, successive alle irrorazioni della giornata, soprattutto evidenziabili dalle nebbie di ricaduta serali e di tarda mattina. Nebbie che, in tutta evidenza, non sono dovute a valori di umidità relativa elevati, come ben dimostrato dai nostri accertamenti, bensì alla presenza di nanopolveri in sospensione che, guarda caso, non aumentano in coincidenza con le punte di traffico veicolare, ma sono temporalmente conseguenti alle attività di aerosol illegali e clandestine di modifica del clima.
Nella letteratura scientifica molti studi hanno evidenziato il forte impatto ambientale che ha il traffico aereo. Contrariamente a quanto riescono almeno parzialmente a fare le automobili con le marmitte catalitiche, gli aerei a turbina scaricano il carburante bruciato nell’atmosfera senza alcun tipo di filtro. Questo significa che tutti gli scarti del materiale combusto, in forma di nanoparticolato e di gas, vengono letteralmente nebulizzati ed irrorati lungo la traiettoria dell’aereo. I venti ed i processi naturali di diffusione provvedono poi a disperdere i gas ed i materiali in sospensione su un'area più vasta. Inoltre bisogna evidenziare che le auto Euro 5 ed Euro 6 inquinano per un valore pari al 2% degli autoveicoli Euro 3. Ne consegue che gli allarmi smog ed il blocco del traffico, quando vengono emessi dai centri per il controllo dell'ambiente e recepiti dai Sindaci, sono del tutto strumentali: infatti i picchi di inquinamento da polveri sottili sono sempre susseguenti, come già detto, alle pesanti irrorazioni aeree e lo si può verificare anche dalla visione delle mappe satellitari.
Ulteriori informazioni sono disponibili in questo documento pdf ed aquesta pagina.

PRIME CONFERME

LE MISURAZIONI ESEGUITE IN QUESTE ORE EVIDENZIANO UN AUMENTO DEL NANOPARTICOLATO ALLA COMPARSA DELLE NEBBIE DI RICADUTA, SPACCIATE DAI METEOROLOGI DELL'AERONAUTICA MILITARE COME NEBBIE DA SOLLEVAMENTO. IL PARTICOLATO IN AUMENTO, MANO A MANO CHE RICADE DALL'ALTO..
PARTICOLATO IN DIMINUZIONE, MANO A MANO CHE RICADE AL SUOLO.
Come già evidenziato, è chiaro che lo sforamento dei limiti di legge relativo alle polveri sottili nelle ore serali è un vero controsenso, giacché l'inquinamento viene considerato in gran parte derivante dal traffico automobilistico. Invece noi avevamo intuito che gli inquinanti da sorvolo a bassa quota dei velivoli militari sarebbero aumentati all'imbrunire, a causa della rapida ricaduta al suolo delle nanoparticelle incombuste ad altezze non elevate (quota cumulo) e ne abbiamo avuto la conferma. D'altronde è acclarato che la gran parte delle attività di guerra climaticanel mondo sono possibili per mezzo di particolari additivi nei carburanti aeronautici. [ LINK 1 ] [ LINK 2 ]
Progressione del particolato nell'arco della giornata. Curiosamente (ma non per noi...) mentre l'UR scende, si forma la nebbia. È la nebbia che misuriamo con il rilevatore di pm. Nebbia neurotossica di ricaduta, contenente monossido di carbonio, SO2, PM10 e PM2.5, arsenico, cromo, rame, nichel, selenio, zinco, alluminio, bario, cadmio, stronzio, gallio, manganese, etilene dibromuro etc.
Dati ufficiali sulla qualità dell'aria a Sanremo evidentemente in contrasto con quelli da noi rilevati. Ulteriore conferma ottenuta da un raffronto dei livelli di pm misurati da noi con quelli segnalati dal sito dedicato.
Altre incongruenze (tanto per usare un eufemismo)...
Le polveri sottili superano ancora la soglia di attenzione durante le ore di attività aerea di geoingegneria clandestina alias "scie chimiche".

13 gennaio 2013: dopo 36 ore ininterrotte di irrorazioni su Sanremo e su Liguria e Piemonte per impedire (con successo) le precipitazioni (si veda lamappa Aeronet), il rilevatore di polveri sottili evidenzia un cospicuo aumento di nanoparticolato neurotossico di ricaduta. I dati, come al solito, sono in netto contrasto con quelli forniti dalle fonti ufficiali.


Articolo originale commentato dai lettori dove si può proporre un proprio commento.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Autore: Straker



fonte: terrarealtime.blogspot.it

giovedì 23 aprile 2015

Putin: non usate Internet è un progetto della CIA



Il presidente russo e i suoi connazionali spiegano come il traffico e le ricerche vengano monitorati da server presenti negli Stati Uniti

Il presidente russo Vladimir Putin ha definito Internet un “progetto della CIA” e, parlando a un gruppo di giornalisti nel corso di un evento televisivo, li ha messi in guardia spiegando come i dati di ricerca finiscano su server presenti in territorio statunitense.

Secondo Putin Internet sarebbe un “progetto speciale” della Central Intelligence Agency. A una specifica domanda su Google, Putin ha detto che il traffico web della società passa attraverso server statunitensi in cui “tutto è monitorato”.

La guerra di Putin al web, però, non si è limitata alle dichiarazioni. Da tempo il Cremlino sta cercando il modo per esercitare un maggiore controllo su Internet, visto che molti attivisti dell’opposizione, impossibilitati a prendere parte alle trasmissioni televisive, hanno utilizzato la Rete per promuovere le loro idee e organizzare le proteste.

All’inizio di questa settimana il Parlamento russo ha approvato una legge che impone, a tutti i social media che vogliono mantenere i loro server in Russia, di salvare tutte le informazioni degli utenti per sei mesi. Un’altra legge approvata di recente ha permesso al governo di Mosca di bloccare i siti blacklist senza un ordinanza del tribunale e attualmente uomini d’affari vicini al presidente russo controllano il principale social network del Paese: VKontakte.

Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny si è visto bloccare il suo popolare blog e un altro sito di notizie molto letto che ha sempre offerto informazioni sulle lotte dell’opposizione è stato fortemente osteggiato da Mosca fino alla cacciata del suo direttore. Putin si è spesso espresso in toni caustici contro Internet fino a dire che la Rete è per “metà pornografia”.

Via | Al Jazeera

http://www.polisblog.it/post/227041/putin-internet-e-un-progetto-della-cia

fonte: terrarealtime.blogspot.it

domenica 19 aprile 2015

Expo: l'ennesima vetrina per le multinazionali


Mancano ormai pochissimi giorni all’inizio di Expo 2015, il grande evento che, a detta del governo, dovrebbe “rilanciare” l’Italia nel mondo, sia da un punto di vista economico che culturale. In effetti, un’esposizione universale della durata di sei mesi e dedicata all’alimentazione sarebbe potuta essere un’occasione di rivalsa, soprattutto verso le politiche alimentari criminali odierne (produzioni intensive, ogm, ecc…), per un Paese che ha nel buon cibo una delle sue caratteristiche fondanti. 

Sarebbe potuta, ma non sarà. Questo perché l’obiettivo dell’evento non risiede nella valorizzazione dei prodotti tipici e delle aziende locali, alimentata dal confronto con le tradizioni culinarie degli altri paesi, ma in un sincero elogio del sistema neo-liberale e dei suoi massimi artefici: le multinazionali.

L’ipocrisia di questa manifestazione la si constata semplicemente analizzando il suo portentoso slogan, Nutrire il Pianeta, energia per la Vita, in relazione ai suoi promotori, ovvero quei marchi multinazionali che avvelenano il Nord del mondo, attraverso lo sfruttamento sistematico del Sud, facendo della Vita una questione di profitto. Tra i maggiori sponsor, infatti, figurano aziende transnazionali sicuramente non esemplari da un punto di vista etico. 

San Pellegrino, di proprietà della Nestlé, con i suoi svariati milioni di bottigliette d’acqua fagociterà il consumo della plastica, altamente inquinante per il Pianeta. Un’acqua, è bene ricordare, che Peter Brabeck, presidente della Nestlé, considera non un diritto per tutti, ma una merce da quotare in borsa e che viene sfruttata intensivamente anche per produrre il prodotto omonimo di un’altra multinazionale promotrice dell’evento: la Coca-Cola. La multinazionale americana, al primo posto nel mondo nel settore delle bevande analcoliche, si è aggiunta recentemente con i suoi (almeno) sei milioni di euro di contributo ed un background invidiabile di soprusi verso le persone (si chieda ai sindacalisti colombiani) e la Terra (come l’abbassamento delle falde acquifere o il superamento dei livelli legali di cromo, cadmio e piombo nei terreni e nelle acque in India). 

In questo calderone, non poteva certo mancare il più illustre simbolo del sistema odierno: McDonald’s. Con il suo cibo spazzatura, maggior fonte di obesità in Occidente (mentre dall’altra parte del mondo i bambini muoiono denutriti), la catena più grande di fast food sarà presente e in grande spolvero, con un padiglione interamente dedicatole. L’apogeo della farsa lo ha raggiunto Oscar Farinetti, proprietario di Eataly e sostenitore di un’alimentazione slow food, quando qualche giorno fa ha accolto con felicità la partecipazione di quello che è il simbolo della velocità e dell’incuria alimentare per eccellenza.

Di certo i marchi non finiscono qui: la Coop con i suoi dodici milioni di investimento e il suo “supermercato del futuro” si è garantita il titolo di official food distribution premium partner; la Barilla stenderà il “Protocollo mondiale sul cibo”, mentre continuerà le sue attività redditizie ai danni dei lavoratori (in Costa D’Avorio, Ghana, Camerun, Sud Italia) e dell’ambiente (come la deforestazione in diverse parti del mondo per la produzione di olio di palma); la Ferrero, multata, tra le altre cose, per la pubblicità ingannevole che presentava il suo cavallo di battaglia, la Nutella, come sano, naturale e nutriente. 

Inoltre, a sostenere l’evento ci saranno due tra gli Stati, “stranamente” filo-atlantisti, che di più pensano a “nutrire se stessi, a scapito degli altri”: Israele, che a fronte delle sue grandi innovazioni tecnologiche, continua letteralmente a rubare le terre fertili ai palestinesi; la Turchia di Erdogan che con il progetto denominato Gap, tenterà di condannare alla siccità la Siria e l’Iraq, mediante la costruzione di svariate dighe per far convergere la maggior parte dell’acqua del fiume Tigri a casa propria.

Sia chiaro, Expo 2015 sta facendo parlare di sé per numerosi altri motivi (dagli appalti truccati, alla cementificazione selvaggia, fino all’esercito di lavoratori che non verrà retribuito se non con dei buoni pasto e un’esperienza da aggiungere al proprio curriculum), ma è opportuno ritenere l’egemonia dei marchi multinazionali al suo interno, il motivo maggiore di interesse e di critica, in quanto specchio della società capitalistica di stampo neo-liberale, dove i popoli e gli Stati sono declassati al ruolo di osservatori passivi e consumatori costanti di prodotti transnazionali, creati da pochissime aziende, ma diffusi in tutto il mondo. 

Questo processo di delocalizzazione, oltre ad impoverire le popolazioni, è responsabile di veri e propri crimini verso la Natura. L’Expo sarebbe potuta essere veramente una grande occasione per “rilanciare” l’Italia, se con questo termine si intende la rivalutazione di modelli economici differenti rispetto a quello neo-liberale, l’invito alla riduzione dei consumi in un momento storico in cui si consuma troppo e male, un impegno alla rilocalizzazione affinché il cibo sia legato alla politica e alla cultura del territorio. 

Insomma, sarebbe dovuto essere, un evento volto non alla crescita (illimitata in un Pianeta finito), ma alla decrescita (secondo il linguaggio di Serge Latouche), presidiato non da marchi transnazionali, ma da contadini provenienti da tutto il mondo, in vista non del profitto, ma del Bene comune. Così sembra essere solamente l’ennesima vetrina per le multinazionali. Come se ne avessero bisogno.


fonte: freeondarevolution.blogspot.it

mercoledì 1 aprile 2015

solitudine



«La solitudine ti fa ascoltare l’anima e spegnere le luci finte.»
(Raffaele Morelli – La felicità è qui, Mondadori p.33)

«E’ necessaria una cosa sola: solitudine, grande solitudine interiore. Volgere lo sguardo dentro sè e per ore non incontrare nessuno: questo bisogna saper ottenere.
L’amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano: » (Rilke)

«E’ importante avere sempre un contenuto da portare in un rapporto, e spesso lo si trova nella solitudine.» (Jung)

“La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.”
(Carl Gustav Jung)

«…il trovarsi soli con il proprio Sé, o qualsiasi altro nome si voglia dare all’oggettività dell’anima. Essi devono esser soli, non c’è scampo, per far l’esperienza di ciò che li sorregge quando non sono più in grado di sorreggersi da sé. Soltanto questa esperienza può fornir loro un fondamento indistruttibile.»
(Jung in “Psicologia e Alchimia”)

«La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno, ma dalla incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti, o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili. La solitudine cominciò con le esperienze dei miei primi sogni, e raggiunse il suo culmine al tempo in cui mi occupavo dell’inconscio. Quando un uomo sa più degli altri diventa solitario. Ma la solitudine non è necessariamente nemica dell’amicizia, perché nessuno è più sensibile alle relazioni che il solitario, e l’amicizia fiorisce soltanto quando ogni individuo è memore della propria individualità e non si identifica con gli altri.»
(C.G.Jung – Ricordi, Sogni, Riflessioni)

«Il soggetto umano è cambiato: l’intimità e la solitudine hanno perduto il loro valore, le qualità individuali sono divenute sempre più di tutti, il singolo ricerca la collettività, la moltitudine, spesso parossistica musica, l’espressione del noi invece che espressione dell’io.»
(Roland Barthes)

«Quindi nella solitudine c’è una percezione maestra che ci indica la via. Nella nostra cultura, la solitudine non è più vista come una saggia maestra che ci indica la via.
Nella nostra cultura, la solitudine non è più vista come una saggia maestra di vita, non è più un’alleata, ma una facile occasione per imitare modelli come quello del Grande Fratello. Per noi la solitudine è una maledizione, quando dovrebbe essere invece accolta come una buona notizia.
Che ci aiuta a indagare e a scoprire chi siamo.»
(Raffaele Morelli – La felicità è qui, Mondadori p.39)

«L’uomo cosmico non può temere la solitudine, perché nel cosmo non si è mai soli. […] Quando gli antichi, per capirsi bene, parlavano dei genitori, si interrogavano così: “Ma tu hai perso la mamma?” o “Hai perso la mamma che hai conosciuto?”; “Ma hai perso tua madre, o hai perso la madre che hai conosciuto?”. Ebbene la mamma del mondo, quell’energia che genera l’essere che sei, non si perde mai. E’ sempre lì è sempre stata lì. Quindi anche nella solitudine più totale il signore o la signora del mondo ti stanno guidando…Non siamo mai soli.»
(Raffaele Morelli – La felicità è qui, Mondadori p.36)

«Pensiamo che la nostra solitudine nasca dall’assenza di relazioni o da relazioni sbagliate. Abbiamo perso di vista la parola “solitudine” e il suo vero significato perché ci siamo identificati esclusivamente nelle relazioni che intratteniamo. E una volta compromesse ci ritroviamo nel deserto.»
(Raffaele Morelli – La felicità è qui, Mondadori p.34)

«I veri grandi spiriti costruiscono, come le aquile, i loro nidi a grandi altezze, nella solitudine.»
(Arthur Schopenhauer)

«Tutti coloro che prendono seriamente se stessi e la vita, vogliono stare soli, ogni tanto. La nostra civiltà ci ha così coinvolti negli aspetti esteriori della vita, che poco ci rendiamo conto di questo bisogno. Eppure la possibilità che offre, per una completa realizzazione individuale, sono state messe in rilievo dalle filosofie e dalle religioni di tutti i tempi. Il desiderio di una solitudine significativa non è in alcun modo nevrotico; al contrario, la maggior parte dei nevrotici rifugge dalle proprie profondità interiori, ed anzi, l’incapacità di una solitudine costruttiva è per se stessa un segno di nevrosi. Il desiderio di star soli è un sintomo di distacco nevrotico soltanto quando l’associarsi alla gente richiede uno sforzo insopportabile, per evitare il quale la solitudine diviene l’unico mezzo valido.»
(Karen Horney “Our Inners Conflicts)

«…e tradire la propria solitudine può rivelarsi estremamente pericoloso (…). Si cerca un altro, un punto esterno a noi, per soffocare la tristezza, per avvolgere la solitudine: prevalgono la paura e l’ansia… […] Non c’è nulla di patologico nel cercare incoraggiamento nell’amicizia e nell’amore degli altri, direi anzi che si tratta di una manifestazione di piena salute; è di altro, però che stiamo parlando, dell’incapacità totale di fondare la propria esistenza intorno a un centro interiore e della compulsione a riempire sempre il proprio vuoto con punti di riferimento esterni, siano essi gli altri, il lavoro, le droghe e ogni altra forma di ‘addiction’. Il tradimento che questo modo di vita sottende si caratterizza come duplice: in primo luogo viene tradito il pianto dentro di noi, il pianto che si sforza penosamente di comunicarci qualcosa, proprio come un bambino inascoltato; in secondo luogo vengono traditi gli altri, quelli cui ci rivolgiamo per farci “riempire” un po’: in questo caso infatti per noi interessante è non tanto l’altro, con la sua umanità, ma il fatto che egli ci posa gratificare con la sua prestazione di presenza. (…) Ci interessa soltanto (…) soverchiare la tristezza con il rumore.»
(Amare Tradire: Quasi un apologia del tradimento, di Aldo Carotenuto, Edizioni Bompiani, p.65)

«Cerca la solitudine: in essa troverai te stesso, e alla natura leverai l’immenso inno dell’amore.»
(Ambrogio Bazzero – Scrittore italiano dell’800)

«Ma io ho bisogno di solitudine, cioè di guarire, di tornare in me, di respirare un’aria libera, leggera, gioconda…» (F.Nietzsche – Ecce Homo)

«Comincia sempre da te; in tutte le cose e soprattutto con l’amore.
….amore è portare e sopportare sè stessi. La cosa comincia così. Si tratta veramente di te; tu non hai ancora finito di ardere; devono arrivarti ancora altri fuochi finchè tu non abbia accettato la tua solitudine e imparato ad amare.»
(C.G.Jung – Libro Rosso)

«In ognuno, c’è qualcosa che non sarà mai compreso da nessuno. Questo qualcosa è la causa stessa della nostra solitudine, della solitudine che ci è connaturale. È questa solitudine rudimentale che dobbiamo accettare in primo luogo.»
(Madeleine Delbrêl)

«C’è una solitudine dello spazio
una solitudine del mare
una solitudine della morte, ma
sono tutte compagnia
paragonate a quell’altro spazio più nel fondo,
quella privatezza polare:
un’anima sola con se stessa
finita infinità.»
(E.Dickinson)

«L’opposto di solitudine non è stare insieme. È stare in intimità.» (Richard Bach)

‎”Odio quelli che mi tolgono la solitudine senza farmi compagnia.”
(Friedrich Nietzsche)

“Sentire la solitudine dei re, senza il potere che consente loro di portare una corona.” (Byron)

“La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, la solitudine non è un albero in mezzo a una pianura dove ci sia solo lui, è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice.”
(L’anno della morte di Ricardo Reis – JOSE’ SARAMAGO)