domenica 27 marzo 2016

Bruxelles: puzza di bruciato

Bruxelles, 23 marzo 2016. La capitale belga è teatro di un’ennesima operazione falsa bandiera (false flag operation) con tre pseudo-terroristi che si fanno esplodere alla stazione ed all’aeroporto. Non è il caso di usare toni dubitativi o interrogativi, perché è evidente che i “fatti” di Bruxelles ricalcano il solito copione che, tra le altre cose, era stato anticipato in alcune pellicole cinematografiche tra cui “Spectre”.

Come possiamo essere certi che gli “eventi” belgi sono la solita sceneggiata? Grazie alle seguenti circostanze. 




• Le reti televisive hanno mandato in onda, immediatamente dopo gli “avvenimenti”, un video riciclato riferito ad un attentato perpetrato in Russia nel 2011. E’ stato poi dichiarato trattarsi di un errore: ci pare un errore alquanto grossolano per opera di reti televisive iperorganizzate! I tecnici, infatti, hanno avuto tutto il tempo per reperire il video adatto ed editarlo, cancellando, in perfetta malafede, il logo originale di "Life News", per poi distribuire il prodotto alle agenzie di stampa.

• Un giornalista statunitense aveva preannunciato un “attentato” a Bruxelles per il periodo intercorrente tra il 16 ed il 23 marzo 2016.


• Il deputato belga Laurent Louis, del partito “Debout les Belges” ha asserito: “Come sapete, non ho mai nascosto che pensavo che gli attentati che sono stati perpetrati negli Stati Uniti, in Europa, Asia ed Africa, dal giorno 11 settembre 2001 in poi, fossero delle iniziative “false flag”, degli atti attribuiti ad organizzazioni terroristiche islamiche, ma in realtà perpetrati dai nostri governi per servire gli interessi politico-economici con sullo sfondo la destabilizzazione del mondo arabo, lo sviluppo dell’islamofobia nel mondo, l’attuazione del progetto del grande Israele, infine la realizzazione di un Nuovo ordine mondiale che impone un governo che limita (o elimina? N.d.r.) i nostri diritti e le libertà fondamentali al fine di fingere di lottare contro il terrorismo creato da coloro che, nell’ombra, tirano le redini della politica globale”.

• Le “vittime” del “crimine efferato” sono i soliti crisis actors, alcuni “scampati miracolosamente” (che coincidenza! Saranno reduci da Lourdes) sia all’attentato di Boston sia a quello del Bataclan parigino: un figurante, che finge di essere stato colpito ad una gamba, senza neanche una smorfia di dolore sul volto, trova la lucidità per guardare l’orologio; un altro guitto, che simula di fuggire dal luogo dell’esplosione, porta in braccio un bambolotto


• Un’attrice “ferita”, beata e tranquilla, telefona con il cellulare poco dopo l’esplosione, sebbene le comunicazioni telefoniche fossero ormai interrotte, come avviene ogni qual volta sono compiuti "attentati".

• I pochi... "feriti" esibiti dai media non mostrano lesioni da chiodi e da bulloni. Anche i vestiti non rivelano le conseguenze da schegge, benché sia stato affermato che agli ordigni, per aumentare il loro effetto di devastazione, erano stati aggiunti, appunto, chiodi e bulloni. Si ricordino, invece, le ripercussioni reali ed atroci su coloro che perirono o furono feriti in occasione delle stragi di Stato durante il periodo della “strategia della tensione” (strage di Brescia, di Bologna, del treno Italicus etc.), oppure nei teatri di guerra.

• In una delle fotografie che ritraggono uno fra i teatri delle deflagrazioni si nota un vaso con fiori al centro di un tavolo in mezzo ad un panorama di fumo e detriti a terra: il vaso ed i fiori, perfettamente intatti, non sono stati spostati nemmeno di un millimetro dalla (presunta) spaventosa onda d’urto.


• Come negli altri casi i pochi filmati che mostrano qualcosa sono realizzati con cellulari antidiluviani, mentre i filmati delle videocamere di sicurezza sono inesistenti.

• Non è possibile che presunti jihadisti riescano ad eludere sistemi di una sorveglianza capillare e rigidissima, portando con sé valigie contenenti esplosivi, quando da anni non è più possibile imbarcarsi su un aereo neppure con una bottiglia d’acqua minerale. Gli scali aerei sono più blindati di un’auto presidenziale!

• La sceneggiatura è più o meno sempre la stessa e prevede la presenza di due fratelli terribili: a Boston, 15 aprile 2013, i fratelli Tsarnaev; a Parigi, 7 gennaio 2015, Charlie Hebdo, i fratelli Kouachi; a Parigi, 13 novembre 2015, Bataclan, i germani Abdeslam; a Bruxelles, 23 marzo 2016, i fratelli El Bakraoui. Ci mancano solo i Dioscuri, i fratelli Karamazov ed i fratelli Wakhowski, che di recente sono diventati sorelle, ed il quadro è completo.

• I servizi di “intelligence” ammettono delle falle nelle misure di controllo e di prevenzione, come fossero composti da dilettanti allo sbaraglio della Corrida. I vertici dei servizi segreti, però, pur così negligenti ed incapaci, sono ancora tutti al loro posto. 



• Anche in questo caso, non è mancata una “profetica” esercitazione: il 25 febbraio scorso un’esercitazione simulante una catastrofe era stata organizzata alla stazione Schuman di Bruxelles. La stazione si trova a 400 metri dalla fermata della metropolitana di Maelbeek. L’esercitazione ha coinvolto Vigili del fuoco, personale sanitario, Polizia e figuranti. Lo scenario simulava il soccorso a 150 persone bloccate nel tunnel, fra cui una quarantina di feriti, nonché un incendio. Quasi certamente il 25 febbraio sono state registrate le immagini e scattate le fotografie poi spacciate per testimonianze dello pseudo-attentato occorso il mese successivo.

• Subito dopo la farsa, importanti uomini delle istituzioni hanno invocato la creazione di un corpo europeo unico di polizia, secondo la classica strategia “problema, reazione, risoluzione”. Sono state pure caldeggiate una maggiore integrazione e cooperazione fra i servizi segreti dei vari paesi, in vista di una loro unificazione.

• Il giornalista Giulietto Chiesa, evidentemente figura che conosce gli arcana imperii, dopo il vaudeville parigino, aveva predetto che la prossima città ad essere colpita sarebbe stata Bruxelles. Strana dote profetica ha colui…

• La data scelta per il false flag è significativa: 22 è multiplo del solito 11, la cifra nota come la “dozzina del diavolo”; 22 marzo equivale a 22 3, numero che corrisponde, letto al contrario, a quello della setta Skull and bones (Teschio ed ossa), una delle tante confraternite facenti capo alla feccia mondialista.

• L’esplosione nella metropolitana sarebbe avvenuta, stando alla versione ufficiale, alle ore 9 ed 11.

• Uno dei “superstiti” si chiama Mason Wells. Il suo è quello che si definisce nome parlante: il nome Mason è un esplicito riferimento alla Massoneria, mentre il cognome Wells ricorda l’autore britannico Herbert G. Wells che fu un precursore delll’ideologia sinarchica.

• Matteo Salvini, che detiene un non invidiabile primato di assenze a Bruxelles, si trova – singolare combinazione – nella capitale belga proprio il 23 marzo, nonostante, essendo prossime le vacanze pasquali, le sedi delle istituzioni europee siano ormai quasi deserte.

• La commedia di Bruxelles è finalizzata ad inasprire il soggiogamento della popolazione sempre più spaventata e desiderosa di un’impossibile sicurezza che dovrebbe provenire proprio da chi la minaccia, anzi la annienta. Il dominio delle nazioni, vera ossessione della cricca mondialista, si esercita attraverso le tre diaboliche C: controllo, coercizione, centralizzazione. Ora che il comando e la costrizione sono obiettivi quasi del tutto conseguiti, si sta passando alla centralizzazione di tutte le istituzioni in vista dell’instaurazione di un’unica dittatura planetaria.

• Nei confronti dei vari popoli, ma soprattutto nei confronti delle persone di fede islamica, il sistema ricorre alla strategia della dissonanza cognitivao comunque a metodi che creano disorientamento e schizofrenia: ad esempio i Musulmani sono sempre demonizzati come integralisti e terroristi (per giunta è stato coniato dai pennivendoli di regime l’orrido e falso neologismo “jihadista”), ma con infinita ipocrisia e scaltrezza, sono poi blanditi con leggi e condotte che promuovono le cosiddette “inclusione” ed “integrazione” in linea con il nefasto piano Kalergi. Fomentare l’odio dei Cristiani contro i Maomettani e viceversa obbedisce alla collaudata tecnica del divide et impera, istigare discordie e conflitti per consolidare il potere.

• Ogni inside job è funzionale all’agenda dei globalizzatori, all’Internazionale del terrore in procinto di eliminare la Siria di Assad e di scatenare la tanto agognata (da loro) Terza guerra mondiale. Il tutto con la collaborazione di papa Francesco che incarna la più melliflua e pericolosa Ideenkleid mondialista.  


fonte: freeondarevolution.blogspot.it

Paolo Poli


domenica 20 marzo 2016

la morte di Danton

mi sono indubbiamente ritrovata, a teatro, tra le note immagini cinematografiche di Noi credevamo e de Il Giovane Favoloso.
l'impronta di Martone è inconfondibile.
la storia è il luogo della sua scena. al cinema come a teatro.
scena che si svolge tra spazi che si aprono e si chiudono mossi e separati da tendaggi rossi, scena che va ben oltre il palcoscenico tra la platea e la galleria, il popolo di Danton siamo noi.
si sente il rumore sinistro e spaventoso della ghigliottina che scende vorticosa al suo traguardo. 
gli attori gesticolano molto, le mani si muovono vorticose a sottolineare le parole, hanno le pose della propaganda, della messa in scena del potere, del comizio, dell'arringa in tribunale, della sentenza.
il movimento di scena è molto ampio, è spazioso, arioso, sembra in effetti di essere al cinema, Martone amplifica il teatro, lo allarga, lo espande, con la concitazione di scene di gruppo che hanno la potenza della fisicità, della voce, del movimento, dello sguardo.
gli attori sono tanti, direi che una massa di uomini e donne si muove sulla scena.
anche questo è un evento, si, direi un evento teatrale.
abituati da tempo a un teatro minimale, stilizzato, negli allestimenti e nei personaggi, qui siamo nella pienezza, nella moltitudine, nel corpo scenico.
non mi capitava da anni, o forse mai, di vedere una tale quantità di personaggi a teatro, l'effetto è veramente poderoso, a tratti sembra di assistere davvero a qualcosa che sta accadendo in quel momento. il mondo è tutto ciò che accade.
il personaggio più interessante è quello di Robespierre e il suo interprete è molto convincente, Paolo Pierobon.
il personaggio più accattivante è quello di Danton e il suo interprete è molto bravo, Giuseppe Battiston.


due personaggi e due attori diversi, due versioni del mondo e della recitazione diverse, e, proprio per questo, che bei momenti di vita e di arte, ieri, al Piccolo Teatro di Milano.
il testo è ricchissimo, lo cerco disperatamente sul web e non trovo nemmeno una riga, vorrei riportarlo, così carico di dramma e di storia, di parole piene e vigorose, di testimonianza dell'epoca del terrore, della paranoia erudita di Robespierre, dell'intelligenza gogliardica di Danton.
emerge la megalomania messianica di Robespierre, che si declamava uomo virtuoso, incorruttibile, inflessibile, chiamato a creare uno «Stato della virtù»: doveva rigenerare completamente il mondo, formando un nuovo popolo. «Noi — scriveva — vogliamo un ordine di cose in cui tutte le passioni basse e crudeli sono incatenate, e tutte le passioni generose e benefiche sono risvegliate dalle leggi. Noi vogliamo sostituire la morale all’egoismo, la probità all’onore, i princìpi agli usi, l’impero della ragione alla tirannide della moda, tutte le virtù e tutti i miracoli della Repubblica a tutti i vizi e al ridicolo della monarchia».
si delinea, contrapposta, la stanchezza di Danton, abbandonata la foga omicida della rivoluzione, lontano dal manicheismo giacobino di Robespierre e dall'idea che il terrore sia giustizia, pronta, severa, inflessibile giustizia, la disillusione della praticabilità di una rivoluzione permanente che cerca conforto nel godimento e nei piaceri l’unica soluzione alla limitatezza della della conoscenza delle cose e degli uomini: “Conoscersi? Dovremmo scoperchiarci il cranio e strapparci vicendevolmente i pensieri dalle fibre del cervello”.
incapace di distinguere tra dissenso e tradimento, il Robespierre di Paolo Pierobon è già febbricitante, austero, quasi monacale, in preda alle sue paranoie complottiste e ai suoi deliri sul regime assoluto della Verità e della Virtù, ormai vittima condannata dalla storia il Danton di Battiston non può liberarsi dalle maglie del delirio dell'antico compagno, l'onda forte e ancora inarrestabile di una rivoluzione che avrebbe voluto trasformare in ipotesi politica lo travolge, progressivamente sfatto e trasandato, al suo terrore finale.


splendido spettacolo teatrale.
onore a Büchner, onore a Martone.

fonte: nuovateoria.blogspot.it

preparazione

Gli Stati Uniti prepararono Hitler alla guerra contro l’Unione Sovietica – Parte 1

Il sito web del canale televisivo russo “Tvzvezda” ha pubblicato una serie di articoli sulla Grande Guerra Patriottica del 1941-1945 dello scrittore Leonid Maslovsky, basati sul suo libro “Russkaya Pravda”, uscito nel 2011.
In questi articoli d’autore, Maslovsky rivela “i miti di un nemico immaginario, la Russia, e gli eventi della Grande Guerra Patriottica che mostrano la grandezza della nostra vittoria”. L’autore dice poi che nei suoi articoli “svelerà l’inutile ruolo tenuto dagli Stati Uniti nei preparativi tedeschi per la guerra contro l’Unione Sovietica”.
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Nel corso degli anni ’30, la Russia (URSS) aveva un tasso di sviluppo significativamente maggiore di quello di tutte le altre nazioni al mondo. La situazione non andava a genio alle forze oscure che governavano il pianeta, gli Stati Uniti e certi circoli internazionali.
La Germania stava iniziando a preparare la guerra alla Russia (allora Unione Sovietica). E, ancora una volta, la leadership tedesca era caduta in una rete che alla fine aveva portato alla rovina il suo popolo, regalando agli Stati Uniti il controllo assoluto del mondo. Si, avete capito bene. I Tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale hanno conquistato il controllo del mondo, senza saperlo, ma non per loro, per gli Stati Uniti.
Fin dal 1924 i grandi monopoli tedeschi, con l’aiuto e la partecipazione attiva di Stati Uniti ed Inghilterra, avevano sperato di usare la Germania come forza d’urto contro l’Unione Sovietica, iniziando la ricostruzione del complesso militare-industriale della Germania. Il Trattato di Pace di Versailles del 1919, che vietava alla Germania la ricostituzione dell’esercito, fu dimenticato. Dopo aver perso la Prima Guerra Mondiale del 1914-1918, solo i pigri non tiravano sassi ai Tedeschi.
I Tedeschi venivano derisi, umiliati, rappresentati come esseri inferiori. I Tedeschi dicevano di non essere capaci di fare nulla e di sapere solo iniziare le guerre per poi perderle. Per i Tedeschi era una vergogna, ma la Prima Guerra Mondiale, che aveva causato più di 10 milioni di morti, era veramente riuscita a disfare e a far fallire la Germania e i Tedeschi erano silenziosi, sofferenti, consci della loro colpa. Tutto questo andò avanti per 15 anni.
Nel 1933 in Germania andò al potere il Partito Nazista (fondato nel 1919), guidato da Adolf Hitler (Schicklgruber). Hitler diceva: “Tedeschi, voi siete una grande nazione, in voi scorre sangue blu”. Dopo anni di umiliazioni ed insulti, i Tedeschi venivano chiamati “una grande nazione”! Ai tedeschi fu promesso il mondo intero e praticamente tutta la Germania seguì Hitler. Tutto pianificato dai signori della guerra.
I Tedeschi avevano già incominciato a sognare le terre dei Russi e degli Ucraini. Queste dichiarazioni e queste promesse avevano gettato le basi mistico-religiose che sostenevano l’idea stessa della grandezza della nazione tedesca, con l’introduzione di riti e armamentari vari, come, p.e., la svastica. In quegli anni, Stati Uniti ed Inghilterra continuavano ad investire nell’industria bellica tedesca e noi, in Unione Sovietica, nonostante tutte le misure prese, trovavamo estremamente difficoltoso competere con la Germania nella produzione di armamenti e nel reclutare soldati ed ufficiali per le forze armate.
La Seconda Guerra Mondiale si scatenò nel 1939 per consentire agli Stati Uniti di conseguire i seguenti obbiettivi strategici:
  • La distruzione reciproca (o un significativo indebolimento) di Unione Sovietica e Germania.
  • La subordinazione dell’Europa alla volontà degli Stati Uniti.
L’avvento al potere dei Nazisti contribuì anche alla formazione dello Stato di Israele.
Senza aiuti concreti alla Germania da parte di Stati Uniti ed Inghilterra, non ci sarebbe stata la Seconda Guerra Mondiale, dal momento che la Germania non era in condizioni di armare un esercito con i quantitativi necessari di armi moderne. Stati Uniti ed Inghilterra crearono tutte le condizioni per lo scoppio della guerra allo scopo di distruggere l’URSS.
Gli Stati Uniti dovevano liberarsi di due potenze, per instaurare con la forza una dittatura mondiale e poter vivere a spese del lavoro e della ricchezza degli altri popoli. L’eliminazione della Germania e dell’Unione Sovietica aprì la strada all’egemonia mondiale degli Stati Uniti.
La Germania si stava preparando ad assediare l’Unione Sovietica e a distruggere i Russi e le altre popolazioni che vivevano nel suo territorio. I Tedeschi sognavano la nostra terra, la Grande Germania, e volevano la nostra morte. Milioni di Tedeschi erano pronti ad ucciderci e a prendere le nostre terre e le nostre cose.
L’ideologia liberale, che ha il denaro come valore supremo (nell’ideologia socialista il valore supremo è l’uomo), portò la Germania ed altre nazioni europee ad un punto tale che il gangsterismo divenne per esse la norma di comportamento.
Continua…
*****
Pubblicato da FortRuss il 20 Gennaio 2016
Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it
http://sakeritalia.it/sfera-di-civilta-russa/gli-stati-uniti-prepararono-hitler-alla-guerra-contro-lunione-sovietica-parte-1/
fonte: alfredodecclesia.blogspot.it

venerdì 11 marzo 2016

Romolo e Remo di Pieter Paul Rubens


il lato oscuro delle favole: i veri finali prima della Disney


Come molti sapranno, alcune delle più belle e amate storie animate della Disney, che hanno reso felici tanti piccoli bambini negli ultimi 80 anni, traggono spunto dalle favole tramandate da centinaia di anni.

Ma ciò che molti ignorano è che in verità tali fiabe hanno origini oscure, da fare concorrenza al miglior film horror.
Stupri, omicidi, cannibalismo, tortura e altri eventi da cronaca nera, erano i reali finali delle storie.

Alcune persone credono che la Disney abbia migliorato le storie originali, rendendole più accessibili e fruibili al grande pubblico, altri sono del parere che al contrario, le abbiano "sbranate della loro essenza", o almeno che non sia riuscita a rendere loro giustizia.

Ecco 6 esempi di alcune delle origini meno note e più inquietanti dei film Disney, quando "E vissero felici e contenti..." ancora non esisteva...


LA SIRENETTA
Originale, Andersen: il principe sposa un'altra e la Sirenetta si suicida.
Originale, Undine: il principe la tradisce e la protagonista lo uccide.

Il cartone animato della Disney si ispira all'omonima favola di Hans Christian Andersen.
Nella storia originale, Ariel non perde la voce, ma non ha più la lingua.
Nella fiaba originale, il principe si innamora di una ragazza diversa, spezzando il cuore dela Sirenetta.
A questo punto, il dilemma.
Se lei uccide il principe e lascia che il suo sangue goccioli sui suoi piedi, si trasformerà di nuovo in una sirena.
L'alternativa, che poi sarà la scelta di Ariel, è quella di suicidarsi, scaraventandosi in mare e trasformandosi in schiuma.

Ok, questa è una storia abbastanza comune e nota a molti.
Ma quello che la maggior parte delle persone ignora, è che lo stesso Andersen in realtà ha preso ispirazione da un racconto chiamato Undine, di Friedrich de la Motte Fouqué
Un cavaliere sposa uno spirito d'acqua, Undine, e lei ottiene un'anima umana.
Ma c'è un "ma".
Se il marito farà un torto alla ragazza, lei dovrà tornare al mare per sempre e lui dovrà morire.
Il cavaliere si riscopre innamorato dell'ex fidanzata ed inizia a trattare male Undine.
Per le leggi degli spiriti d'acqua lei dovrà uccidere il marito: lo farà con un bacio mortale. 

LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO 
Originale: il re abusa della bella addormentata che verrà svegliata 9 mesi dopo dal figlio nato dalla violenza 

Il racconto di Giambattista Basile del 1634, può dirsi alla base delle moderne versioni che hanno dato origine alla fiaba La bella addormentata così come la conosciamo, inclusa la versione di Perrault, che è del 1697.

Nella storia originale, il sonno di Aurora è causato da una scheggia di lino.
Ma qui non c'è alcun principe e nessun bacio.
Un re la trova, e la stupra, per poi tornare nel suo regno.
La bella addormentata, ancora vittima del suo sonno, rimane incinta e dà alla luce due gemelli.
Uno di loro le succhia il dito, tirando fuori la scheggia, svegliando così sua madre.
Dopo una serie di peripezie, il re che aveva abusato di lei, la ritrova e la sposa. 
Fine.

IL GOBBO DI NOTRE DAME
Originale: Quasimodo viene torturato, Esmeralda viene torturata e alla fine muoiono tutti.
Nella storia originale, Frollo non tenta di uccidere il bambino deforme come nel film Disney.

Nel romanzo di Victor Hugo, lo salva e lo adotta, battezzandolo Quasimodo. Frollo è ossessionato dalla giovane e bella zingara Esmeralda, e fa in modo che Quasimodo la rapisca. Colto in flagrante e arrestato dal bel soldato Febo, di cui Esmeralda si innamora, Quasimodo è pubblicamente torturato e lasciato esposto alla gogna. Febo organizza un appuntamento privato tra lui e Esmeralda, ma Frollo lo paga per spiarli. Esmeralda, sopraffatta dalla lussuria, dà il suo voto di castità a Febo, che arriva dritto al sodo. 
Colto dalla gelosia, Frollo emerge dalle ombre, pugnala Febo alle spalle e fugge nella notte. Esmeralda è accusata di tentato omicidio, torturata fino a quando non darà una falsa confessione in una prigione sotterranea, e condannata all'impiccagione. 
Quasimodo la salva e la nasconde a Notre Dame, dove Frollo tenta di violentarla. 
Il gobbo interviene di nuovo, c'è una battaglia breve e sanguinosa, durante la quale Frollo dice a Esmeralda che la libererà se lei si concederà a lui. Lei rifiuta e lui la consegnerà alle truppe. Esmeralda viene impiccata e Quasimodo getta Frollo dalle alture di Notre Dame. 

Quasimodo striscia poi nella cripta, dove i cadaveri dei criminali giustiziati sono lasciati a marcire e si avvolge intorno al cadavere in decomposizione di Esmeralda. 18 mesi dopo saranno trovati i loro due scheletri, avvolti in un abbraccio eterno. 

CENERENTOLA
Originale: Cenerentola uccide la matrigna

Ormai, la maggior parte di noi conosce la versione dei fratelli Grimm di Cenerentola, dove le sue sorelle, che sono "belle ma dal cuore nero", tentano di ingannare il principe.
Una sorella si taglia l'alluce in modo da potersi infilare la scarpetta, l'altra si affetta il tallone.
Il loro inganno è smascherato quando gli uccelli incantati di Cenerentola scovano il sangue sulle loro calze.
Come punizione per la loro crudeltà, gli uccelli beccano loro gli occhi.
Anche se questa è un'eccellente versione di Cenerentola, non è la storia che ha ispirato la Disney.

Il cartone animato di Cenerentola è basato su una storia molto tranquilla di Charles Perrault, pubblicata nel 1697.
La versione di Perrault è molto simile a quella Disney.
Tuttavia, entrambe le versioni di Perrault e Grimm contengono elementi de La Gatta Cenerentola, pubblicato nel 1634, da Giambattista Basile.
Qui Cenerentola confida alla sua governante, apparentemente gentile, la crudeltà della sua matrigna.
La governante le consiglia di risolvere il suo problema e uccidere la matrigna.
Cenerentola lo farà rompendole il collo.

Cenerentola convince quindi il padre a sposare la governante.
Si scopre però che questa nascondeva le proprie sette belle figlie, e una volta venute allo scoperto, il padre di Cenerentola perde interesse per sua figlia.
Tutti iniziano a maltrattarla, abusando di lei e viene inviata alle cucine a lavorare come serva (qui le daranno il soprannome di 'Gatta Cenerentola'. In precedenza il suo nome era Zezolla).
Il resto della storia va avanti come la tradizionale favola di Cenerentola, e in realtà ha un lieto fine a tutto tondo, ma è bello sapere che Cenerentola non è stata sempre così innocente.

BIANCANEVE
Originale: Biancaneve è torturata e trasformata in schiava

Nella fiaba dei fratelli Grimm, la regina ordina a un cacciatore di riportare i polmoni e il fegato di Biancaneve come prova della morte della principessa. Il cacciatore riporta le viscere di un maiale e la regina divora avidamente gli organi.
La Regina cerca di uccidere Biancaneve tre volte: prima le stringe il corsetto talmente stretto da farla svenire. Poi le spazzola i capelli con un pettine avvelenato, che la induce a cadere in un sonno simile alla morte, i nani rimuovono il pettine e lei si risveglia. Infine, la regina avvelena una mela che Biancaneve mangia e portandola in uno stato di morte apparente. I nani ripongono il suo cadavere in una bara di vetro che un principe trova e decide di portarla a casa con lui. Mentre la bara viene spostata, il pezzo di mela cade dalla gola di Biancaneve e lei si sveglia. 

Al matrimonio, la Regina viene costretta ad indossare scarpe di ferro bollenti e fatta ballare fino a quando non muore. Le idee prese in prestito dai Grimm per la loro storia vengono da un racconto chiamato "La schiavottella", scritto da Giambattista Basile nel 1634. In questa storia, su una bambina grava una maledizione che la porterà a morire nel suo settimo anno di vita. 
Quando la ragazza compie sette anni, la madre le sta pettinando i capelli e il pettine si conficca nel cranio della ragazza, uccidendola apparentemente. La madre la mette in sette bare di cristallo, poste l'una dentro l'altra, e la nasconde in una camera nel castello. La madre alla fine muore di dolore, e affida la chiave della stanza al fratello, zio della bambina, dicendogli di non aprire la porta. 
La moglie del fratello si impossessa della chiave, apre la porta e trova una bellissima giovane donna dentro le bare di vetro (la ragazza ha continuato a crescere mentre dormiva). Pensando che il marito stia mantenendo la ragazza chiusa in camera per avere rapporti con lei, la trascina fuori per i capelli, rimuovendo il pettine e rompendo l'incantesimo. 

La moglie le taglia la chioma fluente e la frusta a sangue con i suoi stessi capelli. Fa poi della ragazza la sua schiava e la picchia ogni giorno, rendendo i suoi occhi neri e la sua bocca così sanguinolenta da far sembrare che fosse stata mangiata dai piccioni. La ragazza decide di uccidersi, ma mentre affila la lama del coltello, racconta la sua storia a una bambola. Suo zio ascolta e la trama si rivela. Caccia quindi la moglie, cura la nipote, e poi la dà in moglie ad un uomo ricco. 

POCAHONTAS 
Originale: Pocahontas viene rapita, violentata e uccisa 

I due film Disney sulla bella indiana d'America si basano su rapporti falsificati inglesi della colonia in Virginia.
Pocahontas aveva solo dieci anni quando Smith entrò in contatto con i Powhetan.

E' vero che fu catturato dalla tribù, ma nel suo racconto originale Smith riferisce di essere stato trattato molto gentilmente.
Solo molti anni dopo, quando il nome di Pocahontas divenne conosciuto in Inghilterra, Smith fabbricò la storia di come lei lo salvò dall'esecuzione.

Quando Pocahontas aveva diciassette anni, fu catturata dagli inglesi e trattenuta per il riscatto.
Suo marito Kokoum fu ucciso e Pocahontas fu violentata ripetutamente e messa incinta.
Fu convertita al cristianesimo, battezzata Rebecca, e data in sposa a un coltivatore di tabacco inglese di nome John Rolfe per far apparire la gravidanza legittima.

Nel 1615 arrivarono in Inghilterra e Pocahontas fu presentata al pubblico come un simbolo della "Virginia selvaggia" domata.

Dopo due anni in Inghilterra iniziarono il loro viaggio di ritorno verso casa in Virginia, quando Pocahontas improvvisamente cominciò a rimettere violentemente dopo cena, in preda alle convulsioni.
Pocahontas morì, orribilmente e dolorosamente.
Resoconti storici inglesi ipotizzano fosse vittima di polmonite, tubercolosi, o anche vaiolo.
Tuttavia, nel libro La vera storia di Pocahontas; L'altro lato della storia, di Linwood Custalow e Angela L. Daniel, si pensa che durante il tempo trascorso in Inghilterra, Pocahontas apprese delle intenzioni inglesi di cancellare le tribù indiane native e con forza prendere le loro terre.
Per paura che rivelasse le loro strategie politiche, il suo omicidio è stato rapidamente pianificato e messo in atto, avvelenata prima che potesse arrivare a casa e riferire ciò che aveva saputo.
Aveva solo 22 anni quando è morta.


fonte: crepanelmuro.blogspot.it